"Col fiato sospeso", l'arte della minervinese Mariuccia Roccotelli in mostra a Milano
Dal 9 ottobre l'esposizione alla Casa Museo Spazio Tadini
lunedì 4 ottobre 2021
Sarà l'arte dell'artista di Minervino Murge Mariuccia Roccotelli ad inaugurare la ripresa delle esposizioni di arte contemporanea alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano.
Dal 9 ottobre all'11 novembre l'artista esporrà infatti la sua collezione di "Col fiato sospeso", opere realizzate durante la pandemia che descrivono un'attenzione nuova verso il rapporto Uomo- Natura. L'inaugurazione il 9 ottobre alle 18.30 fino alle ore 20 con ingresso contingentato secondo le norme vigenti.
Nata nella nostra città, Mariuccia Roccotelli si è trasferita a Milano per diplomarsi in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera, è stata allieva di importanti maestri quali: Rodolfo Aricò, Giovanni Maria Accame, Tommaso Trini.
Il trasferimento a Milano coincide con l'avvio della sua attività pittorica, contemporaneamente negli anni 90 collabora a lungo come scenografa per la produzione televisiva del Gruppo RAI: "Topo Gigio" e per altre produzioni Mediaset, a cavallo del nuovo millennio inizia la sua collaborazione con la scuola pubblica che la vede impegnata presso le sedi internazionali di Asmara in Eritrea, di Addis Abeba in Etiopia e negli anni più recenti presso il Carcere Minorile di Milano.
Non solo tele, lavorate con tecnica mista, alcune delle quali invitano anche lo spettatore ad intervenire su applicazioni e tagli, ma anche trittici e ceramiche compongono l'esposizione che riflette la competenza e passione per la scenografia dell'artista Roccotelli.
Nel catalogo della mostra, Melina Scalise scrive: "Il mondo di Mariuccia Roccotelli è onirico, dipinge visioni interiori, elaborazioni di ciò che sta "fuori" mettendo in relazione cose ben precise: il paesaggio umano, antropico, rappresentato dalle case e quello naturale con un filo conduttore ricorrente che è la figura femminile, il tutto, seguendo un movimento ondulatorio quasi vorticoso, visibile anche nelle pennellate, tanto da dedicare a questo movimento una serie di opere intitolata Vortici. Nei suoi quadri tutti questi elementi si compenetrano e in ogni suo dipinto la Natura è nell'Uomo e l'Uomo è nella Natura. I suoi lavori spesso sono il risultato di un insieme: è come se ci dicesse che non importa quanti siano i singoli individui che guardano il mondo, quante siano le finestre che si aprono là "fuori", perché è l'insieme che conta, o meglio, il tenere insieme questi frammenti, queste distanze, queste differenze".
Dal 9 ottobre all'11 novembre l'artista esporrà infatti la sua collezione di "Col fiato sospeso", opere realizzate durante la pandemia che descrivono un'attenzione nuova verso il rapporto Uomo- Natura. L'inaugurazione il 9 ottobre alle 18.30 fino alle ore 20 con ingresso contingentato secondo le norme vigenti.
Nata nella nostra città, Mariuccia Roccotelli si è trasferita a Milano per diplomarsi in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera, è stata allieva di importanti maestri quali: Rodolfo Aricò, Giovanni Maria Accame, Tommaso Trini.
Il trasferimento a Milano coincide con l'avvio della sua attività pittorica, contemporaneamente negli anni 90 collabora a lungo come scenografa per la produzione televisiva del Gruppo RAI: "Topo Gigio" e per altre produzioni Mediaset, a cavallo del nuovo millennio inizia la sua collaborazione con la scuola pubblica che la vede impegnata presso le sedi internazionali di Asmara in Eritrea, di Addis Abeba in Etiopia e negli anni più recenti presso il Carcere Minorile di Milano.
Non solo tele, lavorate con tecnica mista, alcune delle quali invitano anche lo spettatore ad intervenire su applicazioni e tagli, ma anche trittici e ceramiche compongono l'esposizione che riflette la competenza e passione per la scenografia dell'artista Roccotelli.
Nel catalogo della mostra, Melina Scalise scrive: "Il mondo di Mariuccia Roccotelli è onirico, dipinge visioni interiori, elaborazioni di ciò che sta "fuori" mettendo in relazione cose ben precise: il paesaggio umano, antropico, rappresentato dalle case e quello naturale con un filo conduttore ricorrente che è la figura femminile, il tutto, seguendo un movimento ondulatorio quasi vorticoso, visibile anche nelle pennellate, tanto da dedicare a questo movimento una serie di opere intitolata Vortici. Nei suoi quadri tutti questi elementi si compenetrano e in ogni suo dipinto la Natura è nell'Uomo e l'Uomo è nella Natura. I suoi lavori spesso sono il risultato di un insieme: è come se ci dicesse che non importa quanti siano i singoli individui che guardano il mondo, quante siano le finestre che si aprono là "fuori", perché è l'insieme che conta, o meglio, il tenere insieme questi frammenti, queste distanze, queste differenze".