Chiesta zona rossa per la Bat, quali restrizioni comporterebbe?

Lo scenario sulla base delle misure indicate nell'ultimo Dpcm

giovedì 19 novembre 2020
I dati preoccupanti registrati nella nostra regione nell'ultimo periodo aveva fatto scendere in campo l'Ordine dei medici di Bari e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici che avevano chiesto a gran voce che la Puglia diventasse regione rossa.

Preoccupazioni che hanno incontrato anche l'allarme lanciato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, con una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza, ieri ha chiesto «l'adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di BAT nella cosiddetta "zona rossa", in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto».

Asl fortemente sotto pressione, con un prevedibile sovraccarico del sistema nell'arco delle prossime settimane, un contesto preoccupante in cui i valori di Rt si caratterizzano per un progressivo ed inarrestabile incremento. Queste le motivazioni della richiesta del presidente Emiliano. Se accolte, quali ulteriori restrizioni comporterebbero per la Bat?

In base alle misure inserite nell'ultimo Dpcm, sarà vietato ogni spostamento non solo da una Regione all'altra e da un Comune all'altro ma anche all'interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute, con autocertificazione al seguito.

Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7 con l'asporto consentito fino alle ore 22.00, via libera invece per la consegna a domicilio.

Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Resterebbero aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri, ma chiusi i centri estetici.

Per quanto riguarda la scuola, la didattica a distanza è prevista per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media, mentre è prevista la didattica in presenza solo le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università.

Sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Stop alle attività nei centri sportivi. È consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all'aperto in forma individuale.

Chiusi musei e mostre, teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie.

Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.