Approvata la legge regionale sui danni da fauna selvatica

Coldiretti: «Lupi e cinghiali raddoppiati in 10 anni»

giovedì 21 marzo 2019 13.01
Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge di modifica delle norme in materia di smaltimento, prevenzione, contenimento ed indennizzo dei danni da fauna selvatica. Disposizioni in materia di smaltimento degli animali da allevamento oggetto di redazione e di tutela dell'incolumità pubblica.

Il legislatore regionale è intervenuto a modificare il testo della legge approvata nel giugno dello scorso ano a seguito delle osservazioni avanzate dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali in ordine alle disposizioni inerenti il riconoscimento degli indennizzi per i danni provocati da fauna selvatica, con particolare riferimento alla circostanza che la norma pugliese prevedeva il riconoscimento dei danni causati anche da animali non protetti ed in aree non protette, lì dove la normativa comunitaria considera detti indennizzi come aiuti di stato.

"Finalmente c'è l'ok definitivo alla legge regionale contro i danni da fauna selvatica che colma un vuoto normativo durato decenni e cambia l'approccio all'indennizzo dei danni che saranno calcolati sulla scorta dei mercuriali delle Camere di Commercio relativi al valore effettivo delle produzioni agricole, zootecniche e dell'acquacoltura perse. Abbiamo fatto pressing affinché si passasse dalle parole ai fatti sul delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l'incolumità pubblica e arreca danni al settore agricolo e le nostre istanze sono state accolte e fatte proprie dal Presidente della IV^ Commissione consiliare, il consigliere Pentassuglia che ha portato in Consiglio la legge per l'approvazione definitiva, dopo le modifiche apportate a seguito delle osservazioni del Ministero", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, sull'approvazione all'unanimità in Consiglio regionale delle modifiche che danno il via libera definitivo alla Legge 'Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell'incolumità pubblica e dell'ordine economico'.

"Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati – continua Muraglia - mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi. Valuteremo attentamente il testo approvato per verificare che gli emendamenti presentanti non ne abbiano modificato la ratio".

Qualora le misure di prevenzione si rilevino inefficaci è previsto un efficace controllo faunistico, tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo della fauna selvatica che si rendono necessarie perché gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta – denuncia Coldiretti Puglia - se si considera la capacità di adattamento di cinghiali, lupi e storni ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della regione

"Abbiamo ritenuto indispensabile contribuire alla stesura di un dispositivo normativo perché in Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – conclude Muraglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro".
Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – conclude Coldiretti Puglia - i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati