Agricoltura, Gilet Arancioni: "No alle azioni isolate di Coldiretti. Governo sbaglia a ricevere solo un interlocutore"
"Solo uniti possiamo ottenere un rispetto che ci è dovuto", sottolineano polemicamente alla vigilia delle manifestazioni di Bari e Roma
domenica 30 dicembre 2018
13.22
"E' irresponsabile e paradossalmente dannosa l'azione di Coldiretti che, nonostante l'invito di tutte le altre organizzazioni sindacali ad avviare azioni comuni, a tutela e nell'interesse unico degli agricoltori pugliesi, sta mostrando all'esterno e alla politica un mondo agricolo diviso, cosa che così non è nella base associativa. Ed è inconcepibile e inaccettabile che un rappresentante del governo, il sottosegretario Manzato, decida di ricevere solo una parte del mondo agricolo escludendo la maggioranza per discutere di problemi rilevanti e vitali per il settore agricolo, come gelate e Xylella. Settore agricolo che produce ogni anno anche milioni di giornate lavorative".
E' il commento del movimento dei "Gilet Arancioni" - il coordinamento che raggruppa quasi tutte le organizzazioni sindacali: Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol - all'iniziativa isolata di Coldiretti annunciata ieri. "Sino agli anni Novanta - ricordano i Gilet Arancioni - su problemi importanti, come quelli che ci troviamo ad affrontare oggi, le sigle sindacali sono sempre riuscite a fare squadra, mettendo da parte individualismi dannosi, e a organizzare azioni comuni per il bene di tutto il comparto e delle aziende che rappresentiamo. Poi Coldiretti ha deciso di spaccare questo fronte, volendo accreditarsi quale "primadonna", dando invece l'impressione alla politica e alle Istituzioni di un mondo agricolo diviso. La realtà non è questa, perché la base è compatta e le sono tutte le altre organizzazioni, come abbiamo sempre dimostrato e confermato pubblicamente anche in occasione "dell'occupazione" del consiglio regionale. I Gilet Arancioni hanno denunciato la calamità provocata dalle gelate nell'agro del nord barese sin da marzo. Hanno seguito pedissequamente tutti i passaggi di verifica dei danni. Hanno sollecitato, con le buone e con le cattive, istituzioni addormentate e rallentate da una burocrazia elefantiaca ed asfissiante. Hanno incontrato e sensibilizzato Ministri e Parlamentari a più riprese sin dal luglio scorso, senza mai abbassare la guardia. Hanno dimostrato, senza appoggi da Coldiretti, l'impossibilità di procedere all'assicurazione delle colture in un momento fenologico in cui non era possibile valutare il carico di produzione delle piante e, per ovvie ragioni, non si disponeva del listino prezzi delle stesse. Hanno espresso, civilmente, il disagio di tutto il mondo agricolo, compreso quello dei soci Coldiretti per i quali non giungeva alcuna voce, incontrando i capigruppo dei partiti in Consiglio Regionale e, nell'occasione, ricevendo ampie rassicurazioni dal sottosegretario Manzato. Rassicurazioni riprese, a Roma, dal vice premier Matteo Salvini e dal ministro Gianmarco Centinaio. Il governo, assolutamente insensibile al problema, ha ignorato le promesse fatte e ha eluso, più volte, il riconoscimento di una declaratoria che avrebbe solo alleviato in minima parte i disagi del territorio, di tutti gli strati sociali e di tutte le categorie economiche e lavorative.
Venerdì, quando i Gilet Arancioni hanno formato l'unità di crisi per intraprendere azioni di protesta per il mancato riconoscimento dello stato di calamità per le gelate di febbraio scorso, Coldiretti è stata contatta ed è stata invitata formalmente a fare fronte comune. Perché gli agricoltori non sono gialli o verdi, sono agricoltori e vanno rispettati tutti, ma solo uniti possiamo ottenere un rispetto che ci è dovuto. L'invito di venerdì è stato rigettato irresponsabilmente. Le gelate rappresentano una tragedia che avrà ripercussioni almeno per due o tre campagne olivicole, la Xylella è, invece, una catastrofe epocale che rischia di cambiare per sempre il nostro mondo, la nostra economia, il nostro paesaggio, per questo motivo ribadiamo il nostro appello ad un'azione comune nell'unico interesse che è quello di salvare l'agricoltura pugliese. Al governo, invece, diciamo che non è concepibile che un sottosegretario, che ha preso impegni precisi con un tavolo sindacale dopo averli platealmente disattesi, convochi una figura assente da quel tavolo, ignorando chi da sempre si batte per le gelate e per il contrasto della Xylella", conclude la nota del movimento dei "Gilet Arancioni".
E' il commento del movimento dei "Gilet Arancioni" - il coordinamento che raggruppa quasi tutte le organizzazioni sindacali: Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol - all'iniziativa isolata di Coldiretti annunciata ieri. "Sino agli anni Novanta - ricordano i Gilet Arancioni - su problemi importanti, come quelli che ci troviamo ad affrontare oggi, le sigle sindacali sono sempre riuscite a fare squadra, mettendo da parte individualismi dannosi, e a organizzare azioni comuni per il bene di tutto il comparto e delle aziende che rappresentiamo. Poi Coldiretti ha deciso di spaccare questo fronte, volendo accreditarsi quale "primadonna", dando invece l'impressione alla politica e alle Istituzioni di un mondo agricolo diviso. La realtà non è questa, perché la base è compatta e le sono tutte le altre organizzazioni, come abbiamo sempre dimostrato e confermato pubblicamente anche in occasione "dell'occupazione" del consiglio regionale. I Gilet Arancioni hanno denunciato la calamità provocata dalle gelate nell'agro del nord barese sin da marzo. Hanno seguito pedissequamente tutti i passaggi di verifica dei danni. Hanno sollecitato, con le buone e con le cattive, istituzioni addormentate e rallentate da una burocrazia elefantiaca ed asfissiante. Hanno incontrato e sensibilizzato Ministri e Parlamentari a più riprese sin dal luglio scorso, senza mai abbassare la guardia. Hanno dimostrato, senza appoggi da Coldiretti, l'impossibilità di procedere all'assicurazione delle colture in un momento fenologico in cui non era possibile valutare il carico di produzione delle piante e, per ovvie ragioni, non si disponeva del listino prezzi delle stesse. Hanno espresso, civilmente, il disagio di tutto il mondo agricolo, compreso quello dei soci Coldiretti per i quali non giungeva alcuna voce, incontrando i capigruppo dei partiti in Consiglio Regionale e, nell'occasione, ricevendo ampie rassicurazioni dal sottosegretario Manzato. Rassicurazioni riprese, a Roma, dal vice premier Matteo Salvini e dal ministro Gianmarco Centinaio. Il governo, assolutamente insensibile al problema, ha ignorato le promesse fatte e ha eluso, più volte, il riconoscimento di una declaratoria che avrebbe solo alleviato in minima parte i disagi del territorio, di tutti gli strati sociali e di tutte le categorie economiche e lavorative.
Venerdì, quando i Gilet Arancioni hanno formato l'unità di crisi per intraprendere azioni di protesta per il mancato riconoscimento dello stato di calamità per le gelate di febbraio scorso, Coldiretti è stata contatta ed è stata invitata formalmente a fare fronte comune. Perché gli agricoltori non sono gialli o verdi, sono agricoltori e vanno rispettati tutti, ma solo uniti possiamo ottenere un rispetto che ci è dovuto. L'invito di venerdì è stato rigettato irresponsabilmente. Le gelate rappresentano una tragedia che avrà ripercussioni almeno per due o tre campagne olivicole, la Xylella è, invece, una catastrofe epocale che rischia di cambiare per sempre il nostro mondo, la nostra economia, il nostro paesaggio, per questo motivo ribadiamo il nostro appello ad un'azione comune nell'unico interesse che è quello di salvare l'agricoltura pugliese. Al governo, invece, diciamo che non è concepibile che un sottosegretario, che ha preso impegni precisi con un tavolo sindacale dopo averli platealmente disattesi, convochi una figura assente da quel tavolo, ignorando chi da sempre si batte per le gelate e per il contrasto della Xylella", conclude la nota del movimento dei "Gilet Arancioni".