A Minervino Murge l'omaggio all'intramontabile Lina Wertmuller

Un murales realizzato da Andriaground APS alla regista de "I Basilischi"

domenica 26 settembre 2021 11.00
A cura di La Redazione
Nel 1963 scelse il Balcone di Puglia, Minervino Murge e il suo paesaggio, per il suo film "I Basilischi", il racconto dei tre fratelli che scelsero il paesino all'emancipazione della metropoli romana.

Oggi, Minervino Murge rende omaggio alla regista Lina Wertmuller con un murales realizzato sulla parete del Cinema Moderno da Daniele Geniale e Bianca Peloso, dell'associazione culturale Andriaground APS.

Una grande opera di street art che omaggia l'arte, il cinema e la donna che si è innamorata di Minervino Murge durante un viaggio casuale passando da Palazzo San Gervasio, paese d'origine di suo padre, tanto da sceglierla come set per uno dei suoi film che racconta i giovani di provincia del Sud Italia.

La prima donna nella storia ad essere candidata all'Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze, nella cerimonia del 1977, Oscar alla Carriera nel 2019, all'età di 91 anni, oggi sorride sui cieli di Minervino grazie all'opera dipinta da Daniele Geniale che valorizza anche la biblioteca comunale dove sarà allestita una emeroteca dedicata alla regista.

"Dopo otto giorni di intenso lavoro siamo lieti di consegnare alla comunità di Minervino l'ultimo intervento di arte murale ad opera del nostro Daniele Geniale. - scrive l'associazione culturale Andriaground APS. -Crai e poscrai è il titolo del progetto inserito nella cornice del bando della Regione Puglia #stharlab in collaborazione col Comune Di Minervino Murge.

Crai e poscrai sintetizza e inaugura gli intenti del progetto che è rivolto al futuro prossimo e lontano. Prende avvio dalla materia letteraria e cinematografica: dal film "I basilischi", girato proprio a Minervino nel 1963 dall'allora esordiente Lina Wertmüller nell'intento di descrivere questa comunità del sud proprio nel suo rapporto col tempo, coi giorni che passano sempre uguali, col domani, col futuro che appare immodificabile.

Una descrizione del futuro che richiama alla memoria l'altro capolavoro della letteratura "meridionale" nel quale l'autore, Carlo Levi, scrive che qui, al sud, "Tutto quello che si aspetta, che deve arrivare, che deve essere fatto o mutato, è crai. Ma crai significa mai." A dispetto e in risposta al Crai inteso come mai, al tempo che passa inesorabile senza che niente cambi, questo progetto si impone come sguardo al futuro, al cambiamento.

Le figure di emancipazione da un mondo immobile, scandito da leggi sempre uguali, da un tempo che scopre inesorabile, le figure che annunciano il cambiamento, che desiderano la novità, la vivacità economica e culturale sono le donne. È, infatti, a una donna che non riesce a dormire alla controra che è affidata la voce narrante di tutto il film. È alla voce della cultura che sveglia, che modifica destini, che crea comunità, che questo progetto intende affidare la scrittura di un futuro ricco, mai abbarbicato o steso al sole. Se il finale del film lascia i protagonisti nell'inedia questo progetto vuole ricordare e rilanciare l'idea che si può sempre partire, si può sempre rivolgere lo sguardo altrove rivalutando, rivitalizzando proprio quello che si è già visto.

Ed ecco Lina Wertmüller, colei che ha ritratto con precisione e profondità il nostro mondo, che torna simbolicamente a casa, sposta una tenda e si affacci ancora una volta su Minervino e la riscopre. Ed ecco che si può riscrivere il finale. Possiamo riscrivere il finale. Perché "Crai e poscrai" significano "Domani e dopodomani" e non più "Mai".

Crai e poscrai è un'esperienza incredibile di immersione in un contesto genuino, fatto di accoglienza e generosità, di volontà e duro lavoro avviato circa un'anno fa con Massimiliano Bevilacqua e Francesco Delfino e Bianca Peloso. Il progetto non è ancora del tutto terminato: è prevista una esposizione diffusa sulle tende che portano alla biblioteca comunale, lungo la Scesciola di Minervino".